Il termine Kundalini significa "colei che è avvolta a spirale” e si riferisce alla rappresentazione simbolica dell'energia che dimora in noi: la Kundalini-Shakti.
Nei testi vedici e nelle successive interpretazioni, questa energia viene descritta come un serpente dormiente, arrotolato in tre spire e mezzo attorno a un linga, un simbolo fallico che rappresenta il potere rigenerativo dell'universo materiale.
La Kundalini risiede nel centro bioenergetico più basso del corpo umano, il Muladhara Chakra, e con la sua bocca blocca il canale energetico centrale, Sushumna.
Quando la Kundalini si risveglia, libera il canale di Sushumna e inizia a fluire attraverso di esso, risalendo e attraversando tutti i chakra.
Se padroneggiata, questa forza sprigiona un immenso potenziale per la crescita spirituale.
Si dice che ogni grado di risveglio di questa energia porti ad attivare un chakra e a padroneggiare una capacità speciale, una siddhi, e che questo nuovo potere acquisito porti con sé grandi opportunità e altrettanto grandi responsabilità.
L'energia della Kundalini è incredibilmente potente e il suo risveglio porta con sé una profonda consapevolezza.
Tuttavia, è fondamentale essere pronti ad accogliere le verità che essa può svelare.
Un risveglio improvviso di questa energia trasformativa potrebbe sorprendere o persino destabilizzare chi non è preparato ad abbracciare una nuova prospettiva sulla vita.
L'adepto immaturo potrebbe essere sopraffatto dalla consapevolezza acquisita e dal potere che porta con sé, farne uso impropriamente, o considerare lo sviluppo della pratica come modo di acquisire potere, alimentando sempre di più il proprio ego, anzichè liberarsene dimenticando che la pratica è un un percorso per raggiungere la liberazione dall'infinito ciclo di creazione e trasformazione del mondo materiale e con esso dal proprio ego.
Affinché questa energia possa sostenerci senza sopraffarci, è importante ricordare che lo scopo delle pratiche yogiche va oltre i capricci e i desideri di affermazione dell'ego e che lo yoga è una condizione, non un mezzo e non un punto d'arrivo.
«Il serpente, temibile per il suo veleno, simboleggia tutte le forze malefiche; allo stesso modo la kuṇḍalinī, finché riposa inerte in noi, corrisponde alle nostre energie inconsce, oscure, allo stesso tempo avvelenate e velenose. Inversamente, queste stesse energie, risvegliate e dominate, diventano efficienti e conferiscono una potenza reale.»
Giuliano Kremmerz, "Salute e Magia".
Nell'immagine, la Kundalini arrotolata alla base della colonna vertebrale: il Muladhara Chakra.
Le sue tre spire e mezza rappresentano l’Aum: i tre guna, sattva, rajas e tamas, e il Kaivalya (liberazione).
Nell'immagine, i canali energetici:
le nadi Ida in rosso, Pingala in bianco, Sushumna in marrone.
I Chakra, nei punti di intersezione tra le tre nadi.